Che percentuale di CBD ha quest’erba?
Qual’é la più forte?
Quale varietà ha la più alta concentrazione di THC?
Difficilmente passa una giornata senza che chi vende canapa light al pubblico non si sia sentito porre almeno una di queste domande, e più probabilmente tutte e tre…diverse volte al giorno. Anche noi di Centofuochi ci sentiamo spesso chiedere “Perché non indicate le percentuali di THC e CBD sulle confezioni?” e la risposta é;
Perché é una presa per il culo.
THC e CBD sono infatti solo due degli almeno 113 cannabinoidi presenti nella cannabis, e le dinamiche che regolano gli equilibri tra tutte queste sostanze rappresentano ad oggi in larga parte ancora sconosciute alla scienza. Ad esempio, sembra essere generalmente accettato che il CBD controbilanci gli effetti del THC smorzandoli; questo significa che un’infiorescenza caratterizzata da un contenuto del 12% in THC e del 4% in CBD potrebbe avere un effetto psicotropo meno accentuato di un’altra infiorescenza con un contenuto dell’ 8% in THC e dello 0,1% in CBD pur avendo un contenuto di THC superiore alla seconda.
A questo va ad aggiungersi il fatto che gli effetti di molte sostanze sono spesso soggettivi; tre amici possono fumare la stessa erba assieme e ad uno gli prende l’ansia, un’altro non la smette di ridere ed il terzo inizia a fare il filosofo.
Quelle tipo “Qual’é la più forte?” sono domande ingenue fatte da persone che, non sapendo che pesci prendere usano il contenuto di cannabinoidi come parametro per la scelta; la verità é che la qualità di un’infiorescenza non é misurata da una sorta di chi ce l’ha più lungo sulla scala percentile del contenuto in cannabinoidi ma é determinata invece da diversi fattori. Profumo, sapore, resina, struttura, pulizia, e ad un esame più approfondito poi l’assenza di contaminanti, assenza di pesticidi e residui di fertilizzanti sono tutti fattori che assieme determinano la qualità di un fiore di canapa; essi sono diretto risultato della somma della qualità genetica della pianta, la qualità delle pratiche agricole e la qualità delle pratiche di lavorazione implementate nella produzione del fiore.
Una delle migliori varietà al momento presenta un contenuto di THC dello 0,3% mentre quello di CBD si attesta attorno al 10%; numeri rispettabili ma modesti, che non rendono per sé un’idea precisa del valore intrinseco di questa infiorescenza che é appunto dettato dalla somma dei fattori sopra elencati.
Quella che produciamo e commercializziamo quì in Italia é canapa legale; ha un contenuto di THC così basso da non avere effetti psicotropi se consumata…a prescindere che il THC sia 0%, 0,2% o 0,5%…foss’anche 1% come in Svizzera non sballerebbe comunque quindi lasciate perdere se lo sballo é quello che cercate. A parte il fatto che come ben si sa la legge Italiana non prevede il consumo umano di canapa light quindi tutto quello di cui stiamo parlando quì sono prodotti per il profumo di ambienti, biomasse da collezione, mangime per conigli e più genericamente prodotti ad uso tecnico… 😉